Lo scorso gennaio abbiamo intervistato Emilio Vavarellain merito all’imminente progetto rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me), curato e prodotto da Ramdom nell’ambito della 6. Edizione di Italian Council (2019). Il 31 luglio a Gagliano del Capo (Lecce) inaugura rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me) “Idee, ipotesi, assunti e oggetti” la prima di un ciclo di diverse esposizioni e presentazioni internazionali legate al progetto. Ci raccontava: “L’opera è il risultato di un lungo processo performativo durante il quale un grande tessuto che codifica e contiene tutte le mie caratteristiche genetiche viene prodotto da mia madre utilizzando un telaio Jacquard di fine ‘800.”
Per molti versi, già nel titolo, è insito l’anima dell’intero progetto: rs548049170_1_69869_TT fa riferimento alla prima riga di testo risultante dalla genotipizzazione del DNA dell’artista. La madre dell’artista ha ‘tradotto’, attraverso processi analogici e digitali, il codice genetico in tessuto, usando una delle prime macchine computazionali moderne: il telaio Jacquard. Continua l’artista: “Questa ricerca mi ha immediatamente portato ad interessarmi alla storia del tessile, poiché il primo telaio automatizzato di epoca moderna, il telaio Jacquard, può essere considerato come il primo vero computer. In altre parole, informatica e tessitura condividono, a inizio ‘900, le stesse tecniche di programmazione.”
Alla delicatezza del tessuto, si oppone concettualmente, la dimensione monumentale dell’opera composta dal tessuto stesso, un telaio e un video che dall’autunno del 2020 entra a far par parte della collezione permanente del MAMbo — Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Questo appuntamento è la prima tappa di un ciclo di diverse esposizioni e presentazioni internazionali che rivelano, per diverse fase, un archivio di idee, ipotesi, errori, assunti, oggetti e immagini costruiti in progress dall’artista. Ricerca, scoperte e “teofanie” intrinseche alla progettualità di rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me), devono essere considerate come un archivio di elementi che, in forma dialogica, accrescono non solo la storia personale dell’artista, ma dimostrano anche come la storia dell’uomo e della tessitura siano intrecciate tra loro da secoli. Complessa e stratificata, la mostra è imperniata sull’accumulo – immaginifico – di suoni, macchine, schede perforate, codici, libri tecnici, ritagli di giornale che annunciano la rivoluzione tecnologica nel mondo dell’industria tessile.
La dimensione artigianale e l’alta formazione delle maestranze, sono testimoniate dalla presenza di libri di scuola, taccuini diappunti e disegni tecnici realizzati a mano provenienti dal laboratorio Castiglioni di Busto Arsizio (Varese, Italia). A completare la mostra un’inedita opera video di Vavarella, incentrata sul processo produttivo della sua opera, alla quale si affiancano una serie di manufatti, tessuti, e altri oggetti.
In occasione dell’apertura della mostra verrà presentata la pubblicazione dedicata al progetto edita da MOUSSE Publishing. Questa si offre come uno strumento approfondito di comprensione del progetto nella sua interezza. Il libro raccoglie i contributi di professionisti ed esperti in varie discipline dall’arte alla filosofia, dalla biologia all’informatica, dall’economia all’artigianato. Tra questi: Lorenzo Balbi, George M. Church, Francesco Giaquinto, Ellen Harlizius-Klück, Sabine Himmelsbach, Stephen Monteiro, Paolo Mele, Carla Petrocelli, Davide Quadrio, Eugene Thacker, Ed Regis, Emilio Vavarella, Devin Wangert, Ursula Wolz, Claudio Zecchi.
Un abstract dei contenuti è visibile sul blog del progetto e sulle piattaforme social di Ramdom.
rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me)
“Idee, ipotesi, assunti e oggetti”
Un progetto di Emilio Vavarella
Curato e prodotto da Ramdom
31 luglio – 13 settembre 2020
da mercoledì a domenica, dalle 19 alle 22 e su appuntamento
Gagliano del Capo (Le)
Via Margherita di Savoia 78